Dall’autopsia risalgono le cause di morte di Mahsa Amini per una caduta accidentale mentre era sotto custodia.
Settimane di intense proteste a partire dall’Iran e estese in tutto il mondo. Donne iraniane che si tagliavano i loro capelli, e filmati ripresi mentre bruciavano il loro hijab o se lo levavano dal capo. Persino alle celebrità più popolari è giunto il senso di solidarietà in questi gesti. Mahsa Amini, arrestata per aver indossato male il velo, è morta in carcere. Ma il rapporto medico dichiara che le cause di morte siano ricollegate ad una malattia.
Il rapporto medico
“La morte di Mahsa Amini è dovuta ad una malattia e non è stata causata dalle percosse”. A dichiararlo, il rapporto medico dopo all’autopsia effettuata a Teheran sul corpo di Mahsa, la 22enne iraniana arrestata perché non indossava correttamente il velo. L’agenzia di stampa Irna cita un rapporto di un medico legale iraniano, secondo cui la giovane ragazza sia deceduta per sindrome da insufficienza multiorgano causata da ipossia cerebrale.
Secondo quanto rilevato quindi Mahsa non sarebbe morta a causa di “un colpo alla testa e agli organi vitali”, palesemente riconducibili a delle percosse. Morta dopo tre giorni dall’arresto a Teheran, sarebbe caduta mentre era in custodia alla polizia morale iraniana. Poi, a causa dell’inefficace rianimazione cardio-respiratoria nei primi minuti critici, sarebbe avvenuto il decesso per una grave ipossia.
La conseguenza viene ricollegata ad un intervento chirurgico per un tumore cerebrale avuto all’età di 8 anni. Ma suo padre dichiara che il corpo di sua figlia, avvolto in ospedale in modo chiaramente visibile, aveva visibili segni sulle sue gambe che “erano tutte contuse”.